Gli Enti Pubblici di Ricerca (EPR) si distinguono all'interno della pubblica amministrazione per la loro missione scientifica e per alcune caratteristiche organizzative, tra cui il ruolo attribuito all'ANVUR per la valutazione delle loro attività. Gli EPR sono suddivisi in due categorie principali: Enti vigilati dal Ministero dell'Università e della Ricerca (MUR) e Enti non vigilati dal MUR. Entrambi i gruppi condividono lo stesso contratto collettivo nazionale di lavoro per ricercatori e personale tecnico-amministrativo, ma presentano differenze nella supervisione ministeriale e negli obiettivi istituzionali.
A oggi gli EPR non dispongono di una regolamentazione specifica per la valutazione della performance individuale dei ricercatori, il che costituisce una differenza significativa rispetto ad altri settori della PA.
L’ANVUR ha avviato un dialogo costruttivo con la Consulta dei Presidenti degli Enti Pubblici di Ricerca (ConPER), la Conferenza permanente dei Direttori Generali degli Enti Pubblici di Ricerca (CODIGER) e il Dipartimento della Funzione Pubblica (DFP) per definire un approccio unificato alla valutazione della performance degli EPR. Dal confronto è emersa la necessità di superare la frammentazione tra enti vigilati e non vigilati dal MUR, attraverso la costruzione di un sistema unico che garantisca una valutazione coerente e integrata. L’obiettivo condiviso è quello di eliminare la tradizionale distinzione tra attività di ricerca e attività di supporto, promuovendo una valutazione complessiva delle performance che valorizzi l’interazione tra questi due ambiti.
L’ANVUR svolge un ruolo centrale nel processo di valutazione, fornendo indirizzo e coordinamento e lavorando in stretta collaborazione con tutti gli attori coinvolti. L’Agenzia si impegna a garantire che il sistema di valutazione risponda ai principi di trasparenza, efficienza e miglioramento continuo, assicurando che ogni ente possa contribuire al progresso scientifico e allo sviluppo del Paese.