Se ne è discusso in un meeting internazionale organizzato in collaborazione con la Conferenza dei Rettori Italiani (CRUI) a cui hanno partecipato esponenti delle principali agenzie di valutazione europee.
Roma, 5 dicembre 2014
L’Agenzia Nazionale per la Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca (ANVUR) conclude le prime due visite agli atenei per l’accreditamento della didattica e si prepara al secondo esercizio di Valutazione della Qualità della Ricerca (VQR). Questi elementi sono emersi durante il workshop “Teaching and Research Evaluation in Europe”, organizzato dall’ANVUR e dalla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI), che si è tenuto a Roma, il 4 e il 5 dicembre.
Il workshop ha visto la partecipazione di esperti di primo livello delle più importanti agenzie di valutazione europee che si sono confrontati sulle rispettive procedure di accreditamento dell’insegnamento e della ricerca nei diversi contesti. Nelle sette tavole rotonde del workshop, membri delle agenzie europee di valutazione, esponenti delle Università e del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca hanno discusso delle loro esperienze e del ruolo della valutazione per il miglioramento delle istituzioni accademiche.
“Questa è la prima occasione di confronto internazionale sui temi dell’accreditamento e delle procedure di valutazione che si tiene nel nostro Paese. Abbiamo avuto un’ulteriore conferma che il processo avviato in Italia da Anvur in collaborazione con le università è perfettamente allineato con quanto avviene nei più importanti Paesi europei. Al termine del primo anno del programma di visite presso gli atenei organizzeremo un nuovo incontro con le altre agenzie di valutazione europee per fare un bilancio dell’esperienza maturata. Questo confronto è stato utile anche in vista del lancio del secondo esercizio di valutazione della qualità della ricerca (VQR) atteso per il prossimo anno” ha dichiarato Stefano Fantoni, presidente di Anvur.
Secondo Stefano Paleari, presidente della Crui: “Il lavoro svolto da Anvur in questi anni è stato fondamentale per incentivare la cultura della valutazione nel nostro Paese. Siamo giunti a un punto di non ritorno e l’università non si tirerà indietro perché crede che questa sfida sia fondamentale per il suo futuro”.
Il workshop si è svolto a pochi giorni dalla conclusione delle prime visite in loco negli atenei finalizzate all’accreditamento periodico delle sedi universitarie e dei corsi di studio. Le visite in loco sono realizzate dal Comitato degli Esperti di Valutazione (CEV) che mirano a verificare il possesso da parte degli atenei dei requisiti didattici, di qualificazione della ricerca, strutturali e organizzativi. I primi due atenei a ricevere le visite in loco sono stati l’Università di Perugia e quella de L’Aquila, entrambi facenti parte del primo gruppo di istituti che si sono autocandidati.
Muzio Gola del Politecnico di Torino, ha svolto il ruolo di Presidente del Comitato degli Esperti di Valutazione (CEV) che ha realizzato la visita in loco per l’accreditamento dell’Università di Perugia. La visita è durata cinque giorni nei quali i 13 membri del CEV hanno lavorato insieme al personale dell’ateneo umbro per la verifica dei requisiti richiesti. “Quello della visita in loco è solo il momento più visibile della procedure di accreditamento” ha dichiarato. “In realtà c’è un grande lavoro preparatorio che dura settimane in cui si analizzano in modo dettagliato tutti i documenti forniti dall’ateneo. In seguito alle intense giornate di visita c’è il momento in cui si comunica all’ateneo quali documenti sono stati consultati al fine di permettere un’ulteriore integrazione dei materiali. Si tratta di una prassi molto consolidata a livello internazionale che permette di ottenere ottimi risultati”.
All’incontro erano presenti anche i rappresentanti di entrambi gli atenei. Paola Inverardi, rettore dell’Università de L’Aquila, ha detto: “Abbiamo deciso volontariamente di ricevere la visita del CEV perché crediamo che ciò sia molto utile per il miglioramento dell’ateneo. Confrontarsi con il contesto nazionale è fondamentale, ma bisogna tenere in considerazione anche il contesto locale. Per questo condividiamo la necessità delle visite in loco. Le università hanno caratteristiche peculiari e un valore anche economico sul territorio che non può essere facilmente descritto in una scheda di valutazione”.
Fabrizio Figorilli, prorettore dell’Università di Perugia, ha dichiarato: “La nostra università ha dato vita a una profonda riorganizzazione. La possibilità di essere valutati da un organismo esterno ci può dare il polso dello stato di avanzamento di questo cambiamento. Grazie alla visita degli esperti del CEV possiamo capire se stiamo facendo bene e cosa possiamo ancora migliorare”.
L’accreditamento periodico fa parte del sistema AVA (Autovalutazione, Valutazione e Accreditamento) per l’Assicurazione di Qualità degli Atenei, insieme all’accreditamento iniziale e alla valutazione periodica. A breve saranno resi noti il calendario delle prossime visite negli atenei e il rapporto delle prime due visite.
Oltre ai membri di ANVUR e della CRUI, al workshop internazionale sono intervenuti: Alberto M.S.C. Amaral (A3ES, Portogallo), Rafael van Grieken Salvador (ANECA, Spagna), Paul Zevenbergen (NVAO, Paesi Bassi), Didier Houssin (AERES, France), Laura Beccari (OAQ, Svizzera), Marti Casadesus Fa (AQU, Catalogna), Maria Amata Garito (Università Telematica Nettuno, Roma), Giuseppe Novelli (Università Tor Vergata di Roma), Angela Stefania Bergantino (Università di Trieste), Marina Dachà (CONVUI), Cristiano Nicoletti (CODAU), Enrico Periti (Università di Brescia), Luigi Berlinguer (ex Ministro dell’Università e della Ricerca, Fabio Beltram (Scuola Normale Superiore di Pisa), Nicola Vittorio (Università Tor Vergata di Roma), Per Westman (UK-Aembetet, Svezia), Alessandro Schiesaro (MIUR, Università La Sapienza di Roma), Steven Hill (HEFCE,UK), Henk Moed (Paesi Bassi), Giancarlo Ruocco (Università La Sapienza di Roma), Alberto Felice De Toni (Università di Udine), Roger Benjamin (CAE, Stati Uniti), Roberto Ricci (INVALSI), Julian Nida-Ruemelin (Parmenides, Germania).
L’evento si è concluso con l’intervento di Giuliano Amato, giudice della Corte Costituzionale, che ha ribadito
la centralità dell’investimento nell’istruzione superiore e della ricerca come strumenti per il rilancio del Paese. Proprio per questo ha sottolineato la necessità di un miglioramento del livello qualitativo delle nostre istituzioni universitarie in cui la cultura della valutazione dovrebbe ricoprire un ruolo sempre più centrale.
L’ANVUR
L’Anvur si occupa di valutare la qualità della ricerca (l’esercizio VQR 2004-2010 presentato lo scorso luglio ha analizzato 185.000 prodotti di ricerca), dell’accreditamento e della valutazione dei corsi e delle sedi universitarie (4.300 corsi e 90 sedi), dell’accreditamento e della valutazione dei dottorati di ricerca (914 corsi), della valutazione delle istituzioni AFAM (137 istituzioni) e di altri compiti minori. Recentemente all’Anvur sono stati assegnati anche i compiti di valutazione delle attività amministrative di 80 tra università ed enti di ricerca vigilati dal MIUR, in precedenza spettanti alla ex CIVIT.
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